Sulle tavole delle feste di numerose famiglie camune non sarà mancato il vino. Tra le scelte a disposizione, una delle più preferite è indubbiamente il Camunnorum, uno dei vini più noti del nostro territorio, di cui quest’anno si può gustare l’annata 2020, presentata il mese scorso nella sede della cooperativa Rocche dei Vignali di Losine, che raggruppa una ventina di agricoltori al lavoro su dodici ettari.
Il Camunnorum in questi anni si è fatto conoscere per il suo carattere forte, merito delle uve Merlot, Marzemino e Cabernet, in parte appassite e poi vinificate con il metodo tradizionale, e quindi affinato per quindici mesi in botti di rovere.
Le 3.750 bottiglie disponibili quest’anno possono vantare una presentazione d’eccezione: è stato infatti confermato il contest che, grazie a una giuria formata da Cinzia Bontempi (a capo di Bienno Borgo degli Artisti 2.0), Daniele Fabiani (insegnante al Liceo artistico Golgi) e da Laura Karetzky (artista di New York), ha scelto come nuova etichetta quella realizzata da Barbara Bernardi, artista di origine padovana, residente a Berlino e ospite del Borgo degli Artisti, che ha proposto l’immagine di due radici che assumono sembianze umane e si uniscono in un abbraccio, così come vuole essere l’abbraccio tra l’arte e il vino camuno.