In dialetto si chiama “articiok”: è una varietà speciale di carciofo che Comune di Malegno e Università della Montagna di Edolo hanno messo al centro di un nuovo progetto, “Carciofi in bottiglia: valorizzazione di una peculiarità di Malegno”, presentato oggi pomeriggio, alle ore 17:30, nella sede Unimont di Edolo.

Dopo aver raccolto il carciofo di Malegno da Felice Pezzoni, agricoltore locale che lo coltiva fin dagli anni Quaranta, l’esemplare camuno è stato al centro di alcuni studi ed analisi morfologiche, chimiche e fitochimiche per effettuarne la caratterizzazione e promuoverne la valorizzazione, tanto da essere stato iscritto nel Registro Nazionale dell’Agrobiodiversità, con l’obiettivo di coltivarlo nei prossimi anni su superfici più estese e farlo diventare uno dei prodotti tipici dell’eccellenza della Vallecamonica, magari impiegandolo come base per un nuovo amaro tutto camuno.

Intanto, il convegno vuole fare il punto della situazione sulle ricerche e presentare tre prodotti a base di estratto idroalcolico della pianta. All’incontro partecipano Anna Giorgi, responsabile di Unimont; Eugenio Massetti, vicepresidente di Confartigianato Imprese; Fabio Peloso, presidente del mandamento di Vallecamonica di Confartigianato Brescia e Matteo Furloni, sindaco di Malegno. I relatori sono invece Luca Giupponi di Unimont e Matteo Tevini del Liquorificio Tevini di Edolo.

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