Uno studente sudcoreano si è laureato in architettura al Politecnico di Milano con una tesi su Vione. È Kim Jae-Hyuk, legato ormai da anni all’alta Vallecamonica, tanto da scegliere di rimanere per un periodo nel borgo vionese per portare avanti i suoi studi per la tesi “Costruire sul costruito. Progetto del recupero e la rifunzionalizzazione della chiesa storica di San Sebastiano, di Casa Vertece e dei fienili abbandonati nel borgo di Vione con tecnologia stratificata a secco Timber Frame”.

Con questo elaborato ha conseguito la magistrale in Ingegneria edile-architettura con relatore il docente camuno Marco Imperadori e tra i correlatori l’ex sindaco di Vione Mauro Testini. L’obiettivo del progetto è quello di collegare i due edifici, Casa Vertece, posta su 5 piani, e la chiesetta, in un unico complesso, come centro culturale e una struttura ricettiva, attivando Vione come un borgo telematico, isolato ma connesso.

Kim, come tutti lo chiamano, ha approfondito la riqualificazione di due degli edifici storici più belli, ormai abbandonati, di Vione. Il suo lavoro punta alla conservazione, proponendo interventi minimi e fattibili, per mantenere la struttura rurale del borgo, conservandone le caratteristiche, l’impianto e gli elementi caratterizzanti.

La comunità di Vione, che si è affezionata a Kim in questi anni, lo ha ringraziato per aver scelto il piccolo borgo come tema di una tesi accademica, e per questa esperienza professionale, di vita e di fratellanza tra mondi così distanti, che, promettono, proseguirà anche in futuro.

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