Le piste dei comprensori sciistici bresciani, dopo l’abbuffata delle feste, sono tornati ad accogliere un flusso più regolare di sciatori, ma questo non vuol dire che quando si inforcano gli sci si debba essere meno attenti ai rischi di incidenti che, in quota, non mancano.

D’altra parte, il numero di incidenti sulle piste bresciane, 30 al giorno, è davvero alto: a rivelarlo, al Giornale di Brescia, Marco Botteri, direttore delle Articolazioni Territoriali del 118 di Brescia, che sottolinea anche che il numero è quasi raddoppiato rispetto al periodo pre-Covid.

Ci si interroga sulle ragioni di questo aumento, che potrebbero essere riconducibili semplicemente al fatto che sono aumentate le persone sulle piste, come hanno dimostrato i numeri dei primi ingressi registrati anche dai comprensori camuni di Pontedilegno-Tonale e Borno.

Per questo, le squadre di soccorso presenti sulle piste sono sempre all’erta: sono loro le prime a intervenire, con la collaborazione di Polizia, Carabinieri, Finanza o Soccorso Alpino, sul posto dell’incidente, per poi segnalare al 118 le condizioni del ferito.

A quel punto si opta solitamente per la barella, con cui si trasporta il ferito a valle e, da lì, all’ospedale più vicino mentre, nei casi più gravi, interviene l’elisoccorso. La gran parte delle ferite riscontrate sono agli arti inferiori, ma non mancano anche traumi alle spalle, alle mani o cranici.

Solitamente gli incidenti (che sono cadute o scontri) avvengono dopo pranzo, quando inizia a farsi sentire la stanchezza o manca la concentrazione. Va da sé che bisogna seguire delle regole anche quando si vuole sciare: oltre all’utilizzo di dispositivi di sicurezza come il casco, bisogna fare attenzione alla velocità, tenere in considerarazione la propria preparazione fisica, valutare le condizioni meteo e non assumere alcolici. Inoltre, da tre anni per chi scia è obbligatorio avere un’assicurazione.

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