La Lucchini Rs, presente in altri dieci Paesi oltre che in Italia, dove ha stabilimenti a Lovere ed a Cividate Camuno, nei giorni scorsi ha presentato il proprio bilancio di sostenibilità, vale a dire un documento che descrive il rapporto tra l’impresa e la comunità dentro cui opera, tenendo conto dei fattori legati al rispetto dell’ambiente circostante e delle persone che lavorano in azienda, oltre di coloro che vivono sul territorio.
Il presupposto parte dall’Agenda 2030 approvata dalle Nazioni Unite nel 2015 e che impone il raggiungimento di una serie di obiettivi entro, appunto, il 2030. La Lucchini Rs si è concentrata in particolare su alcuni obiettivi, come la salute dei collaboratori e della comunità, l’istruzione di qualità, l’energia rinnovabile, l’occupazione e la crescita economica, l’innovazione e le infrastrutture, comunità sostenibili, consumi responsabili e lotta al cambiamento climatico.
L’azienda, in particolare, si dice soddisfatta della parte relativa alle persone, grazie all’impegno in materia di sicurezza, formazione, borse di studio, collaborazione con l’Università. Buona, però, anche la sezione dedicata alla sostenibilità ambientale: secondo il bilancio, l’88% delle materie prime utilizzate proviene da materiali recuperati; dal 2018 inoltre sono state evitate emissioni nell’atmosfera per 3.828 tonnellate di anidride carbonica, con un calo di emissioni del 5,2%. La Lucchini Rs, però sta anche guardando alla produzione dell’anno in corso, con particolare attenzione all’aumento delle materie prime ed al destoccaggio dei materiali da parte di alcuni clienti.