Botta e risposta tra ambientalisti e il Consiglio di gestione della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, nei giorni scorsi. Al centro, tematiche che va detto stanno a cuore ad entrambe le parti, ma che secondo le associazioni ambientaliste non sono affrontate in maniera giusta da chi si sta occupando della gestione delle Torbiere.
“La Riserva non è un parco divertimenti”: comincia così la lettera aperta con cui Legambiente Franciacorta, la Lega Abolizione Caccia, la Lega Italiana Protezione Uccelli e l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali hanno evidenziato le problematiche tutt’ora in corso nell’area protetta.
In particolare, i riflettori sono puntati contro la situazione della zona delle Lamette, “soffocate dai rifiuti” dicono gli ambientalisti, ma anche sull’inquinamento delle acque, con il problema dello scarico del collettore fognario di Provaglio d’Iseo e delle acque inquinate che dal torrente Ri di Provaglio entrano nella Riserva.
Problemi a cui le associazioni aggiungono il crescente numero di visitatori (70mila solo l’anno scorso, a cui si devono aggiungere i residenti dei Comuni di Iseo, Provaglio e Corte Franca, che non pagando non sono conteggiati), la cui presenza potrebbe creare non poco fastidio alla fauna presente sul sito.
La lettera è stata diffusa nei giorni scorsi, alla vigilia del rinnovo del Consiglio di gestione della Riserva: immediata la replica di Flavio Bonardi, attuale presidente, che ricorda l’impegno per valorizzare e salvaguardare le Torbiere del Sebino, con interventi di pulizia alle Lamette e con un progetto da 2,6 milioni di euro per un’opera che dovrebbe risolvere il problema dell’inquinamento delle acque.
Bonardi, però, lancia anche qualche frecciatina: “Leggendo il breve scritto delle associazioni”, dice, “sembra che le persone che gestiscono la Riserva non sappiano cosa bisogna fare; eppure come ci spieghiamo l’aumento delle specie nidificanti, delle popolazioni di anfibi? […] pensano che sia un puro caso?”