Il lago Bianco ed il caso che si è creato intorno ad esso giungono al Parlamento Europeo di Bruxelles. Questa, almeno, l’intenzione dei comitati che da mesi si stanno battendo per la salvaguardia dello specchio lacustre che si trova a 2.607 metri di quota, tra le province di Brescia e di Sondrio, al Passo Gavia.

I Comitati Salviamo il Lago Bianco, Civico Ambiente di Merate ed Attuare la Costituzione hanno firmato un documento, giunto negli uffici del Parlamento Europeo, appunto, con cui si chiede che la vicenda sia discussa, tenendo conto della “grave compromissione di habitat naturali” e della “palese violazione” di alcune norme.

Sul lago, nei mesi scorsi, sono iniziati i lavori per realizzare un impianto di captazione delle acque, a favore dell’innevamento artificiale della pista Valtellina di Santa Caterina Valfurva. I lavori, però, sono stati subito contestati da più parti, alla luce di alcuni danni che sarebbero stati arrecati all’ambiente circostante.

Il lago si trova nel territorio del Parco nazionale dello Stelvio: proprio Franco Claretti, direttore del Parco, nelle settimane scorse ha firmato un documento con cui chiede la sospensione dei lavori, alla luce dello scarico di reflui che si è creato nei pressi del lago e che i Comitati avevano segnalato da tempo.

Mentre si attende una risposta dal Parlamento Europeo, è stata inviata alla Commissione Europea una segnalazione con cui si chiede di considerare un’azione nei confronti dello Stato italiano ed un ricorso presso la Corte di giustizia dell’Unione Europea. Il cantiere, intanto, è fermo per l’inverno e dovrebbe riaprire in primavera, ma ora il suo futuro sembra incerto.

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