Mentre i punti vendita da lunedì sono stati chiusi e i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione, la Sezione fallimentare del Tribunale di Brescia ha accolto la richiesta di concordato preventivo in bianco di L’Alco Grandi Magazzini Spa, ramo d’azienda dell’omonimo gruppo L’Alco di Rovato che comprende anche L’Alco Spa e Gestione Centri Commerciali Spa, e che conta 40 punti vendita in Lombardia con i marchi Despar, Eurospar, Inter-Spar e Altasfera, di cui 23 nel Bresciano, dove è collocato circa il 60% dei 750 dipendenti totali. Una trentina di questi lavorano all’Altasfera di Braone, che come gli altri ingrossi attende certezze e che fino a giugno sarà completamente chiuso.
Il gruppo, ha stabilito il Tribunale, ha tempo fino al prossimo 7 luglio per concretizzare una proposta di ristrutturazione del debito. Una mossa quasi obbligata, vista la crisi finanziaria del gruppo che nel 2019 ha chiuso con una perdita di 35,7 milioni di euro.
Non è un segreto d’altra parte che sia stato espresso l’interesse da parte di due realtà distributive presenti con i propri marchi sul territorio nazionale a rilevare distintamente le società del Gruppo.
I sindacati di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil di Brescia hanno commentato in una nota la decisione di chiedere il concordato: “Siamo coscienti che questo tipo di procedure stanno avendo inevitabilmente effetti sui lavoratori in forza e quelli cessati, che non vedono da tempo le loro spettanze” e hanno stigmatizzato la mancata informazione delle ultime settimane rispetto l’evoluzione delle trattative.