La Valle Camonica, con il bacino del Fiume Oglio, è un serbatoio di biodiversità unico in tutto l’arco alpino per concentrazioni di felci. Lo dimostra anche la recente pubblicazione “Felci ed altre Pteridofite”, a cura di Enzo Bona, edita da Parco dell’Adamello – Comunità Montana di Valle Camonica. Il testo è stato presentato giovedì 25 luglio presso un gremitissimo Auditorium Mazzoli, a Breno. Abbiamo colto l’occasione per intervistare Innocenzo Bona, noto ai più con il titolo di “Magister”.

Nella pubblicazione, il bacino superiore del Fiume Oglio viene preso nella sua interezza tra Valle Camonica e Val di Scalve. Fra specie e sottospecie, il volume riporta ben 70 felci. 12 in più rispetto alla prima edizione, che risale ormai a una trentina d’anni fa. Alcune sono estremamente diffuse, altre una vera e propria rarità tanto che, contando tutte le Alpi, sono presenti in una sola località e proprio in Valle Camonica.

Il testo è destinato ai curiosi: a chi non si accontenta di fare escursioni guardandosi attorno in modo frettoloso. Strutturato a schede e corredato con tavole dettagliate di Daniele Mercanti, permette di affinare lo sguardo anche verso quelle specie vegetali forse meno appariscenti ma importantissime per l’ecosistema. Le felci ne costituiscono infatti l’ordito. Senza contare che, nel Carbonifero, fossilizzandosi hanno permesso l’esistenza stessa degli idrocarburi.

La serata è stata condotta dalla Dott.ssa Anna Maria Bonettini, Biologa del Parco dell’Adamello, che ha rimarcato la ricchezza in biodiversità propria della Valle Camonica: un patrimonio da non dare mai per scontato, ma da tutelare. “E da stasera è vietato dire che le felci sono tutte uguali!”, ha chiosato la Biologa. Enzo Bona ha infatti deliziato il pubblico con la descrizione delle specie che si sono aggiunte e con le caratteristiche proprie di quelle più rare. Un racconto ricco di aneddoti su ritrovamenti e ricostruzioni di filogenesi delle endemite.

Questo volume è il quinto contributo della collana “Flora di pregio delle valli Camonica e di Scalve”, messo in cantiere dal gruppo Botanica Rhaetica. Nato come gruppo di amici e poi approdato su Facebook, la community conta ormai più di 9.000 iscritti. All’inizio, le pubblicazioni erano una sorta di crowdfunding, con gli iscritti che prenotavano i volumi e le stampe che avvenivano di conseguenza. Il Parco dell’Adamello è quindi intervenuto ristampando i primi 3 della collana e provvedendo alla pubblicazione prima del quarto e ora del quinto.

Enzo Bona su possibili future pubblicazioni

Tantissime persone hanno partecipato alla stesura. Più che autore del libro, Bona si definisce quindi editor, in quanto tutti i collaboratori di fatto sono coautori delle pubblicazioni di Botanica Rhaetica. I contributi fotografici vengono da tanti amici di lungo corso, appassionati che hanno contribuito con avvistamenti e da Acta Plantarum. Un’organizzazione no profit che si occupa di studiare la flora d’Italia e d’Europa.

Umberto Monopoli, autore della Presentazione del testo

Il legame tra Enzo Bona e le felci ha anch’esso una storia forse altrettanto avvincente di quella delle specie descritte. Le felci sono infatti tra i primi organismi che l’esperto di Botanica ha studiato, partendo dalla sua formazione matematico-statistica. Sotto quest’aspetto, le felci sono organismi altamente affascinanti, trattandosi di veri e propri frattali utilizzati anche dalla Geometria di inizi Novecento.

Ma l’amore per le formule rappresenta solo un capitolo di questa storia. Alcune tra le specie descritte sono protette in modo stringente. Anche perché, purtroppo possono essere oggetto di una forma deleteria di collezionismo. Organismi spesso associati all’acqua, nelle diverse tipologie, le felci occupano in realtà tutte le nicchie ecologiche. E alcune sono talmente antiche da poter essere considerate alla stregua di dinosauri.

Piacciono però per un motivo in particolare: ci parlano del luogo in cui viviamo. La Valle Camonica presenta sì diverse situazioni critiche, ma anche delle condizioni di habitat reconditi e quasi irraggiungibili che costituiscono il serbatoio della nostra biodiversità.

Enzo Bona sulle felci come bioindicatori

“In Valle Camonica ci sono delle unicità. Dobbiamo solo aprire gli occhi per coglierle.” Incalza Bona. “Alcune specie sono pari a dei dinosauri, altre stanno soffrendo per il cambiamento climatico o per la mancanza di pascolamento del suolo. Altre poi fissano l’arsenico nel terreno… Godiamoci il paesaggio e proteggiamolo!”

Enzo Bona e Anna Bonettini

Il volume si può acquistare a 5 euro presso le due edicole di Edolo e quella di Breno, oppure ordinare dal sito www.parks.it. Ulteriori edicole o librerie sul territorio della Valle Camonica saranno segnalate su www.parcoadamello.it. La nostra intervista completa a Enzo Bona si potrà ascoltare durante la puntata di VocePRESENTE in onda venerdì 2 agosto alle ore 10:10, che verrà poi caricata anche sul nostro sito (pagina della trasmissione).

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