Quest’anno si celebrano i cento anni dalla tragedia del Gleno. Un anniversario vissuto con la consapevolezza che un episodio del genere non solo non si deve ripetere, ma non deve neanche essere dimenticato. Sicuramente il ricordo di quanto accadde il 1° dicembre 1923 è molto forte in Val di Scalve, a Darfo e ad Angolo Terme: proprio da quest’ultimo Comune è partito il progetto artistico “L’Eco del Silenzio”, inserito nel calendario delle iniziative dedicate al centenario e curato da Milena Berta ed Alessandro Pedretti, in collaborazione con il Comune di Angolo Terme, il Borgo degli Artisti 2.0, il Musil di Cedegolo e la Fondazione Micheletti.

Dieci gli artisti coinvolti (Bowsky, Monica Carrera, Marco Delfi Cominini, Giada Crispiels, Danilo DiPrizio, Daniele Fabiani, Camilla Gagliardi, Pantalone, Francesco Pegurri ed Ultrastruttura) che, grazie a delle foto storiche donate loro, hanno realizzato delle opere che in un primo momento sono state posizionate dentro delle case private di famiglie di Angolo Terme che hanno accettato di partecipare al progetto, in modo da creare un dialogo tra l’arte e la comunità.

Dopo questo primo passo, “L’Eco del Silenzo” ha dato il via alla sua seconda fase, quella delle mostre itineranti: le opere originali e le fotografie scattate nelle abitazioni di Angolo Terme sono protagoniste di tre allestimenti. Il primo si tiene nella casa degli Artisti di Angolo Terme nei fine settimana del 29 e 30 luglio, del 5 e 6 e del 12 e 13 agosto; il secondo presso la Casa degli Artisti di Bienno dal 19 al 27 agosto (all’interno della Mostra Mercato); il terzo dal 14 ottobre al 3 dicembre al Musil di Cedegolo.

Le fotografie, terminate le mostre, prenderanno nuova vita diventando un percorso pubblico e permanente a Mazzunno che sarà inaugurato nel 2024, offrendo così a residenti e visitatori una memoria storica ed un legame con un passato da non scordare.

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