Il gup del Tribunale di Bergamo ha condannato un 51enne di Lovere per tentato omicidio e porto abusivo di arma atta a offendere. Sei anni la pena che ha rimediato in abbreviato, davanti al gup Alessia Solombrino, F. P., arrestato nel settembre dello scorso anno, messo prima in carcere, poi da gennaio agli arresti domiciliari, dopo aver colpito a sprangate il compagno di un’amica nel Parco Gallini di Lovere. Anche la donna, C. P., 50 anni, è stata condannata a un anno con pena sospesa per favoreggiamento personale.

I due imputati hanno un rapporto di amicizia e di fiducia e, stando a quanto ha raccontato il 51enne, lui voleva difendere lei che si sentiva minacciata dal compagno, C. B., anch’egli di 50 anni, di Lovere, costituitosi parte civile con l’avvocato Francesca Cottinelli. In sede di interrogatorio di convalida F. P. aveva raccontato che lei lo aveva chiamato perché si sentiva molto spaventata dopo aver ricevuto pesanti minacce dal compagno.

F. P. e la donna, quella sera del fatto, erano nel parco. Il compagno di lei li aveva raggiunti, e da una discussione i due uomini erano presto arrivati alle mani, fino alla violenta aggressione: con una spranga lunga 65 centimetri e del diametro di 3,5 centimetri che aveva con sé, F. P. ha iniziato a colpire ripetutamente il 50enne sia al capo che in altre parti del corpo, tanto da provocargli la frattura della teca cranica e delle costole, contusioni al fegato e ai polmoni e un’emorragia interna alla testa, che gli aveva fatto perdere coscienza. C. B. era stato ricoverato in prognosi riservata e gli sono serviti 96 giorni per riprendersi.

La donna, difesa dall’avvocato Maffeo Damioli, era accusata di favoreggiamento personale perché, pur avendo assistito alla scena (secondo l’accusa sarebbe anche intervenuta durante la colluttazione per bloccare il compagno), il giorno successivo, quand’era stata convocata dai carabinieri, aveva sminuito la portata dell’episodio, raccontando che i due uomini si erano aggrediti a vicenda e che F. P. aveva colpito l’altro solamente con un pugno.
Il gup ha stabilito un risarcimento provvisionale di 10mila euro per l’aggredito, somma che F. P. aveva già provveduto a versare durante le indagini preliminari.

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