Era nata a Parigi, di origine russe, ma aveva legato buona parte della sua vita alla Vallecamonica: Hélène de Prittwitz Zaleski, moglie del finanziere Romain Zaleski, è morta venerdì sera a Milano; aveva 79 anni. In Italia da oltre vent’anni, Hélène de Prittwitz Zaleski aveva fatto della Valle dei Segni la sua seconda casa (Borno nel 2014 le aveva consegnato la cittadinanza onoraria), vivendola anche da protagonista per quanto riguarda l’ambito sociale e culturale.
Laureata in Economia Aziendale, è da sempre stata una grande appassionata di musica lirica e classica, traducendo questa sua passione in concrete e numerose attività di sostegno. A Parigi, ad esempio, sosteneva tramite la Fondazione Zygmunt Zaleski l’Ecole Normale de Musique, mentre in Italia era Presidente Onorario della Fondazione Milano per la Scala e, a Brescia, vicepresidente del Teatro Grande.
Hélène de Prittwitz Zaleski è riuscita a rendere il teatro parte integrante anche della vita culturale camuna, diventando sostenitrice fin dai primi passi del progetto che avrebbe poi portato nel 2008 (insieme alle Suore Messicane) alla nascita dell’Accademia Arte e Vita e, nel 2011, all’inaugurazione del Teatro delle Ali, entrambi con sede a Breno e di cui ha seguito anche successivamente le attività in cartellone.
Molto attiva anche nel sociale, è noto il suo impegno in particolare per le iniziative del Mato Grosso, mostrando grande sensibilità verso le necessità del Terzo Mondo. Anche la Vallecamonica, dunque, prende parte al cordoglio per la sua scomparsa, stringendosi accanto al marito ed ai figli Wladimir e Konstantin.
Nel 2023, insieme a Romain, Hélène aveva ricevuto dagli enti comprensoriali il Premio Sandro Farisoglio per, si legge nella motivazione, “l’instancabile impegno e la profonda dedizione rivolti al sostegno e allo sviluppo del territorio camuno, manifestati in ambito imprenditoriale, sociale, culturale e didattico”.
Numerosi gli attestati di cordoglio che la famiglia Zaleski sta ricevendo in queste ore, sia da singolo cittadini che dalle istituzioni. Tra i Comuni della Vallecamonica che hanno voluto esprimere la propria vicinanza alla famiglia per la scomparsa di Hélène, ci sono il Comune di Borno, che l’ha definita “un’amica, un’amante delle nostre montagne, una grande sostenitrice delle realtà associative che la animano, ha saputo entrare nel cuore di chi l’ha conosciuta” e quello di Breno, che ricorda come “la sua dedizione e generosità hanno fatto nascere l’Accademia Arte e Vita ed il Teatro delle Ali, autentiche fucine di formazione e cultura non solo per Breno ma per l’intera Valle Camonica”.
Anche la Provincia di Brescia ha voluto esprimere le proprie condoglianze, tramite un messaggio di Emanuele Moraschini: “Ai familiari e agli amici la mia vicinanza; la morte di Hélène lascia un grande vuoto sia dal punto di vista umano sia da quello culturale. Brescia oggi piange una persona che ha sempre dato energia, entusiasmo, grande passione e competenze allo sviluppo culturale della nostra città”.