Da una parte la crisi del turismo e le numerose disdette di settimane bianche e soggiorni nei comprensori sciistici dovuti all’allarme Coronavirus, dall’altra il ritorno della neve sulle piste. È una situazione limite quella che stanno vivendo in questi giorni gli operatori dell’alta Vallecamonica.
Con il mese di marzo, dopo un inverno siccitoso ad esclusione dell’abbondante nevicata di fine 2019, i fiocchi sono tornati a imbiancare le cime. Se a mille metri di altitudine ci si è dovuti accontentare di qualche centimetro di coltre, più in alto ne è sceso quasi mezzo metro, come al Tonale. Il meteo prevede ancora qualche spruzzata, prima del weekend di sole.
Nel frattempo però la Protezione civile della Regione Lombardia ha emesso un’allerta arancione per rischio valanghe che riguarda anche la Vallecamonica.
A confermare la stabilità precaria del manto nevoso depositatosi in questi giorni è la notizia della piccola slavina scesa oggi sulla strada provinciale 345 delle Tre Valli, che conduce al rifugio Bazena, all’altezza dell’ultimo tornante. Per questo motivo il nivologo della Provincia di Brescia, ente competente per il tratto, ha deciso di tenere chiusa la strada per un paio di giorni.