Nei primi anni ’90, su idea dell’allora presidente Mino Mottinelli, per ricordare l’anno da governatore distrettuale di Mario Canonica, il Rotay Club Lovere-Iseo-Breno portò in Mortirolo una stele in granito dell’Adamello che facesse memoria su quelle cime ventose in cui i Ribelli per amore difesero la libertà e che rappresentasse un punto d’incontro annuale dei rotariani.

Il motto scolpito sotto allo stemma del Rotary e alla scritta “anno rotariano 1990-1991” venne suggerito dal socio Giuseppe Camadini: “Altiora petendo humiliter servire”: servire umilmente, ma puntando sempre a raggiungere i più alti ideali.

A distanza di 32 anni dall’inaugurazione, che avvenne il 4 luglio 1992 sotto alla presidenza di Luigi Domenighini, la stele ha cambiato posto ed è stata valorizzata nell’angolo più alto del prato che ancora precede l’albergo Mortirolo, dove è stato realizzato un semplice e significativo monumento che mischia pietra e legno, progettato dagli ingegneri Serena e Gian Luigi Riva di Vione con la direzione artistica dell’architetto Elena Stevanato di Gardone Valtrompia (suo il rendering nella foto). Da questo luogo privilegiato, si aprono viste sulla cima del Pagano, il gruppo dell’Adamello, la Vallecamonica, Cima Verta e Cima Cadì.

La cerimonia d’inaugurazione dell’opera si è svolta sabato mattina, con la Santa Messa celebrata dal socio onorario cardinale Giovanni Battista Re e con il saluto di Francesca Bertolini, attuale presidente del Rotary Club Iseo-Lovere-Breno.

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