C’è un nuovo capitolo nella vicenda dell’omicidio di Laura Ziliani. A scriverlo sono Silvia e Paola Zani e Mirto Milani che, condannati in primo e secondo grado all’ergastolo per l’omicidio dell’ex vigilessa di Temù, ora fanno ricorso in Cassazione.

I tre legali che li rappresentano, ognuno per conto proprio, hanno presentato ricorso puntando su varie argomentazioni, alcune delle quali in comune tra di loro. L’avvocato di Silvia Zani, ad esempio, parla di erronea quantificazione della pena; quello di Paola definisce “squilibrio valutativo illogico” il paragonare la posizione della sua assistita a quella degli altri due imputati, non avendo partecipato all’ideazione dell’omicidio.

Il difensore di Milani, invece, insiste sulla mancata rinnovazione dell’istruzione dibattimentale che era stata chiesta per ripetere la perizia psichiatrica sul giovane. Tutti e tre, inoltre, criticano la motivazione della sentenza di secondo grado, nello specifico quando nega le attenuanti generiche sulle basi di considerazioni che sono identiche per tutti e tre. Ora tocca alla Corte di Cassazione valutare i tre ricorsi e fissare la data delle udienze; nel caso di nuovo processo questo potrebbe tenersi l’autunno prossimo.

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