L’agente della Polizia locale di Palazzolo sull’Oglio, Gian Marco Lorito, 43 anni, si è suicidato. Troppo pesante per lui dover sopportare la gogna mediatica che si era innescata dal giorno in cui Giovanni Manzoni, presidente dell’Anmic, aveva pubblicato su Facebook la foto della sua auto di servizio parcheggiata in uno spazio riservato ai disabili a Bergamo.
Il poliziotto si era scusato e anche auto-sanzionato versando 100 euro all’associazione stessa, che da parte sua aveva accettato le scuse e compreso che il parcheggio era stato frutto di un errore. Ma non è bastato: Lorito è stato sopraffatto dalla ferocia dei “leoni da tastiera” e, dopo alcuni giorni senza riuscire a darsi pace, si è tolto la vita con la pistola d’ordinanza.
Sconsolato Gabriele Zanni, sindaco di Palazzolo, che ha definito la tragedia uno dei suoi più grandi fallimenti umani e professionali da quando è sindaco, aggiungendo: forse è stato sensibile ad un punto tale da non reggere la sofferenza che portava dentro di sé”.
Un gesto che deve far riflettere sull’importanza dell’uso delle parole sui social network, ma prima ancora sulla mania di denunciare tutto attraverso foto e post ancor prima di approfondire quanto sia effettivamente accaduto.