Il comune di Vione e la Società Storica e Antropologica di Valle Camonica hanno presentato il libro “Le Scuole Accademiche di Vione. Istruzione ed educazione in Valle Camonica durante l’età Moderna”, scritto da Ivan Faiferri con illustrazioni di Bruna Poetini.
L’agile volumetto, di meno di 100 pagine, è il primo della collana “Studi e ricerche” della Società Storica e Antropologica di Valle Camonica, che si aggiunge alle altre linee editoriali attive dell’ente: “I.S.T.A. Incontri per lo Studio dei Territori Alpini”, “Ristampe”, “Fonti per la storia della Valle Camonica”, “Statuti”.
La ricerca offre un affascinante spaccato sulla storia delle “Scuole Accademiche” di Vione, istituzione educativa di spicco che, dal XV secolo, ha rappresentato un faro culturale per la Valle Camonica e i territori limitrofi, attirando studenti anche dal Trentino e dalla Valtellina. Rifondate ufficialmente nel Cinquecento da Tomaso Pedrini, detto “Cattabriga”, le scuole hanno formato notai, giuristi, medici e religiosi per oltre tre secoli.
L’opera si apre con un capitolo sulla leggenda delle “Scuole Accademiche”, seguito da un approfondimento sull’evoluzione della scuola in Italia, dal Medioevo alle soglie dell’Unità. Attraverso una sintetica cronologia e puntuali descrizioni, l’autore ricostruisce l’esperienza educativa di allora: i testi utilizzati, come il Donato e il Salterio, le materie studiate e i metodi d’insegnamento, arrivando anche a delineare alcune figure di maestri che insegnarono nelle Scuole Accademiche, come don Flaminio I Guarneri, ricordato con parole affettuose dai suoi eruditi alunni.
A chiudere il volume, una raccolta di brevi biografie di personaggi vionesi e possibili studenti illustri delle scuole, come il notaio Marc’Antonio Guarneri, il sacerdote Pietro Ruggeri e Padre Gregorio di Valcamonica, il primo storico della Valle, che imparò i primi rudimenti delle lettere e della humanità nelle aule della scuola vionese. Le biografie sono arricchite da illustrazioni originali realizzate dall’artista camuna Bruna Poetini, che aggiungono un tocco visivo unico al racconto.