Il meteo aveva promesso un fine settimana di sole, e quanti sono corsi sulle piste da sci appena aperte hanno in effetti potuto contare su uno splendido weekend. Ma ad essere contenti sono stati soprattutto i gestori degli impianti sciistici camuni, che tra mille difficoltà sono riusciti ad anticipare a fine novembre l’apertura dando di fatto il via alla stagione invernale.

La neve caduta, va detto, è stata poca: a permettere l’apertura di alcune piste è stato soprattutto il lavoro degli operatori che, con la neve programmata e complice il calo notturno delle temperature, hanno reso le piste praticabili a tempo record.

Emblematici i numeri di Pontedilegno-Tonale, dove nella sola giornata di sabato sono accorse 1.800 persone; domenica sono state 2.500, per un totale di 4.300 persone, che hanno avuto a disposizione otto piste; incredibilmente chiuso il Presena dove (puntando il dito contro il cambiamento climatico) non è ancora caduta neve a sufficienza.

Soddisfazione anche ad Aprica-Corteno Golgi, anch’esso uno dei primi comprensori ad aprire, e a Borno Ski Area, dove l’apertura a fine novembre non avveniva da quindici anni. L’investimento da due milioni di euro fatto in questi anni sull’innevamento programmato ha evidentemente permesso di raggiungere l’obiettivo, aprendo la pista da 700 metri che dal Monte Altissimo porta a valle.

Maggiore prudenza è stata invece necessaria in bassa Vallecamonica: in Val Palot si punta ad aprire sabato 7 dicembre almeno solo per l’iniziativa “Anche io posso imparare a sciare”, che coinvolge i più piccoli, mentre a Montecampione per ora la data di apertura è fissata al 20 dicembre, quando a quota 1.200 si aprirà la pista Gardena e a quota 1.800 le piste Larice e Baita e il camposcuola, motivo per cui si lavora incessamentemente approfittando delle temperature in calo.

[Foto di Mauro Mariotti]

Share This