Dopo l’adesione di alcuni Comuni come Borno, Ossimo, Darfo Boario Terme, Cividate e Malegno, anche Ceto si avvicina al progetto Ospitar, che promuove l’ospitalità turistica privata attraverso la riqualificazione delle seconde case.
Il Comune guidato da Marina Lanzetti ha deciso di cogliere l’opportunità per valorizzare il paese, soprattutto il centro storico, e cercare di farlo rinascere mettendo a disposizione le seconde case disabitate. Il rilevamento è stato già affidato alla Ospitar plus, una srl di Trento che seguirà la fase preliminare: l’analisi dell’intero patrimonio immobiliare presente sia nel capoluogo che nella frazione di Nadro e in località Badetto, coinvolgendo l’intera comunità, in particolare dei proprietari di seconde case che intendono contribuire alla promozione dell’ospitalità diffusa.
Nella fase successiva Ospitar plus contatterà i titolari degli immobili e proporrà loro una serie di incontri informativi spiegando le finalità dell’iniziativa di ospitalità diffusa. La srl trentina curerà anche l’inserimento online dei dieci immobili che potranno aderire al progetto e seguirà i proprietari nell’organizzazione dell’accoglienza.