La nuova gestione del Parco Archeologico di Luine a Darfo Boario Terme conclude l’anno portando a compimento la terza fase di riallestimento di parco e museo con molte novità, a partire dalla risistemazione degli spazi museali, dall’aggiunta di un quarto percorso di visita dedicato all’arte contemporanea, e da un rinnovo radicale della fruizione dei percorsi dell’importante sito archeologico parte del primo sito UNESCO italiano, situato su quella che il professor Anati battezzò come “la collina sacra”.

È l’associazione Zamenhof Art presieduta da Virgilio Patarini l’ente gestore che, da poco più di un anno e mezzo (in collaborazione con Eliza Winkler e ArchExperience), ha portato un restyling degli spazi interni, in cui il piccolo museo è stato trasformato in un bosco di betulle immerso nel blu, ma anche un nuovo percorso con l’ampliamento dell’area a disposizione dei visitatori del parco.

Da rimarcare il fatto che due aree di fianco e dietro il belvedere che sovrasta l’abitato di Darfo Boario Terme sono state adibite a un percorso dedicato all’arte contemporanea, con sculture e installazioni ispirate e in dialogo con temi della natura o dell’archeologia. Coinvolti artisti di caratura nazionale come Carlo Fontanella, Rinaldo Degradi, Paolo Lo Giudice, Alessandro Zanni, Angela Bettineschi, Maurizio Del Piano.

Una terza area è stata sottratta ai rovi, accanto allo stagno effimero che caratterizza il punto di intersezione tra il percorso rosso e quello verde, con la realizzazione di una scaletta e di un ponticello in legno. Qui è in fase avanzata di realizzazione una nuova area che caratterizzerà la quarta e ultima fase di ristrutturazione del parco e dalla duplice destinazione: zona relax (con panchine e giochi per i più piccoli, tutto realizzato con legni e corde) e inizio del percorso archeologico (con un documentario sulle scoperte fatte a Luine –in una capanna di legno- ed esposizione di reperti in archeologia sperimentale).

“La prima cosa che abbiamo fatto, in collaborazione con ArchExperience, è stata ripensare sia il museo che i percorsi di visita del Parco, secondo una visione moderna, contemporanea, capace di attrarre e incuriosire, veicolando gli opportuni contenuti divulgativi con un linguaggio immediato e coinvolgente, non solo attraverso le parole, ma anche con associazioni di immagini” dichiara soddisfatto Patarini, aggiungendo: “Questa rivoluzione non sarebbe stata possibile, considerando la mancanza di risorse economiche disponibili (quelle che mette a disposizione il Comune di Darfo Boario Terme sono destinate alla gestione e ordinaria manutenzione del parco), senza l’abnegazione e le capacità di alcuni degli associati Zamenhof Art, spesso con la preziosa collaborazione di ArchExperience”.

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