Titoli di Coda – Alta Fedeltà
‘Titoli di Coda‘ è la striscia musicale che anima le serate di Radio Voce camuna dopo il ‘Vocegiornale‘ delle 20.30 fino a quello delle 22.30.
Circa due ore di musica e parole, che il venerdì si chiamano ‘Alta Fedeltà‘ e sono curate da Desiderio ‘Desy’ Rigali.
Con una scaletta preparata nel dettaglio Desy propone per ogni stagione del programma (da novembre a luglio) puntate collegate tematicamente l’una con l’altra, spesso prendendo spunto da libri o pubblicazioni riguardanti la musica rock.
Le scelte musicali sono diventate anche dei libri.
Prima puntata nel 2004!
Il 'manifesto' di 'Titoli di Coda Alta Fedeltà'
Un atto d’amore sincero verso una passione ultratrentennale, la musica Rock. Quella verace, sincera, sanguigna, quella che non tradisce mai, quella che non morirà mai, quella che ti accende di passione e ti fa dimenticare, anche se solo per qualche attimo, tutto quanto di brutto accade intorno a noi. Prendendo a prestito il titolo del più importante album degli U2, “An Unforgetable Fire”, un fuoco che non si può né dimenticare, né spegnere, un fuoco che continua a mantenersi vivo nonostante il passare del tempo. Perché il rock è una scintilla. Anzi no, sono milioni, miliardi di scintille. Scintille di note, di parole, di assoli, di sudore, di rabbia, di passione. Scintille luminosissime ed eterne e proprio per questo in grado di ravvivare un fuoco che è destinato a non spegnersi mai, nonostante stuoli di cassandre, da molti anni, si ostinino ad affermare che il Rock è morto. “Altà Fedeltà” è un modo per accendere queste miriadi di scintille.
“Alta Fedeltà”, la trasmissione sulla storia del Rock curata da Desiderio Rigali che va in onda ogni venerdì sera (20.30-22.30) su Radio Voce Camuna e che nel 2018-2019 ha raggiunto la sua quindicesima edizione (la prima puntata risale all’ottobre del 2004), ha preso in prestito il suo nome dall’omonimo romanzo di Nick Hornby, un lavoro che ha dato il successo al suo autore. Il protagonista è Rob, neotrentenne, proprietario di un negozio di vinili nella fervida north side londinese. E proprio la musica detiene un posto d’onore, diventando il filtro tramite cui Rob affronta la vita, un decisivo metro di paragone che codifica situazioni e stati d’animo, classificando sentimenti ed emozioni in una continua top 5, una hit list importante e decisiva per il protagonista, per inquadrare la realtà e dare giudizi di valore. Nick Hornby ha sempre professato un amore incondizionato per la musica e con Rob ha creato il più celebre eroe ossessionato dalla musica della narrativa contemporanea.
“Alta Fedeltà” è ancora oggi una proposta radiofonica certamente di nicchia, ma non per questo snobista o refrattaria alle nuove tendenze, ancorché circoscritte ad un ambito artistico affine al “classic rock”. Una trasmissione nella quale si è cercato di ripercorrere cronologicamente, 70 anni di storia del rock. Una proposta corposa e sufficientemente esauriente, svolta attraverso una meticolosa opera di ricerca di tutte le informazioni necessarie a delineare un profilo sintetico, ma esaustivo, degli artisti, delle canzoni, dei dischi proposti di volta in volta. Ricerca che si è ovviamente avvalsa principalmente di internet, ma anche di certa stampa specializzata e di alcuni libri sul rock scritti da autori appassionati e competentissimi. Dall’idea iniziale di sfruttare il mezzo radiofonico semplicemente per diffondere nell’etere la propria musica preferita, il curatore è passato gradualmente e più o meno inconsapevolmente, all’intento di far conoscere (in maniera forse ambiziosa, ma se non altro sincera), la storia di un genere musicale che ha accompagnato l’evoluzione di molte generazioni. Espressione di indipendenza e di libertà, il rock ha incendiato i giovani di tutto il mondo. La musica dei rockers è diventata cultura e ha partecipato alle oscillazioni della vita sociale, delle ideologie e delle mode. Un urlo sovversivo, un potente psicodramma del ciclo generazionale. Il rock, a 70 anni dalla sua nascita, si può dire che sia tutto questo e forse molte altre cose ancora, sempre in bilico tra sovversività e normalizzazione, tra futilità e ambizioni travolgenti.
Storia di 'Titoli di Coda Alta Fedeltà'
Ogni edizione annuale di “Alta Fedeltà” (che va in onda da novembre a luglio) è “a tema”, affronta cioè un ambito ben preciso e codificato della musica rock, con un argomento guida spesso scandagliato in profondità grazie all’aiuto di specifiche pubblicazioni al riguardo. Nel prosieguo vengono sintetizzati i vari temi affrontati nell’arco di 15 anni, con indicazione (laddove presenti) degli specifici supporti bibliografici utilizzati.
2004/2005 (37 puntate) “I Classici Immortali”: gli artisti e le band che hanno segnato un epoca, con alcune puntate speciali dedicate all’ascolto delle 100 canzoni e dei 100 album fondamentali per capire il rock (“I 100 DISCHI IDEALI PER CAPIRE IL ROCK”, Ezio Guaitamacchi, 2000).
2005/2006 (39 puntate) “American Rock”: lunghissimo viaggio in terra statunitense alla ricerca delle radici del rock, scandagliando in profondità un serbatoio di talenti apparentemente inesauribile, attraverso l’analisi stato per stato dei più importanti nomi del rock a stelle e strisce.
2006/2007 (36 puntate) “British Rock”: il rock britannico a tutto tondo, attraverso l’analisi dei tanti sottogeneri del rock che hanno preso l’abbrivio oltre Manica e con una breve parentesi finale dedicata alla pur importante scena australiana.
2007/2008 (32 puntate) “Live”: rivisitazione dei grandi raduni “live” della storia del rock, dai festival più importanti (Newport, Monterey, Woodstock, Wight), ai concerti benefici (Concert For Bangladesh, No Nukes, Live Aid, Live 8), sino ai momenti celebrativi di coloro i quali hanno lasciato un segno indelebile nell’evoluzione del rock (The Last Waltz, Freddy Mercury Tribute Concert, Bob Dylan 30th Anniversary Concert).
2008/2009 (39 puntate) “I Dischi Fondamentali”: 664 album fondamentali del genere, realizzati nell’arco di 45 anni e raggruppati per anno di pubblicazione, dal 1954 al 2000 (“ROCK – 500 DISCHI FONDAMENTALI”, Autori vari, 2002).
2009/2010 (40 puntate) “Original Soundtrack”: 40 anni di musica per film attraverso l’analisi di 113 colonne sonore pop-rock realizzate tra il 1967 e il 2007 (“I FRENETICI – L’ENCICLOPEDIA DEI FILM CHE HANNO INVENTATO I GIOVANI”, Giandomenico Curi, 2002 – “CINEMA E ROCK/POP CULTURE E FILM D’AUTORE, IMMAGINARIO GIOVANILE «VISIONI» DEL MONDO”, Umberto Mosca, 2008).
2010/2011 (39 puntate) “Guitars”: lo strumento per antonomasia del rock, la chitarra elettrica; i 400 più importanti chitarristi di sempre e le vicende storiche delle singole case produttrici, Fender e Gibson in particolare (“CHITARRA ELETTRICA – ENCICLOPEDIA ILLUSTRATA”, Tony Bacon, 2008 – “CHITARRE ROCK – I GRANDI INTERPRETI”, Ernesto Assante, 2009).
2011/2012 (35 puntate) “LP Covers”: le arti visive e il rock, con l’analisi di 350 tra le copertine di dischi più significative di sempre (“LP COVER”, Antonio Gaudino, 2004 – “GOOD VIBRATIONS – LE ARTI VISIVE E IL ROCK”, Marco Pierini, 2006 – “L’IMMAGINE POP. MUSICA E ARTI VISIVE DA ANDY WARHOL ALLA REALTÀ VIRTUALE”, John Walker, 1994).
2012/2013 (35 puntate) “Underground”: 800 canzoni di 800 differenti ‘alternative bands’, dal 1963 sino ai giorni nostri, base sonora per ripercorrere filologicamente la genesi e l’affermazione della cosi detta “Cultura Underground” (“LA CULTURA UNDERGROUND”, Mario Maffi, 2009).
2013/2014 (36 puntate) “Covers”: celebrazione dell’affascinante epopea della musica rock attraverso le storie leggendarie dei suoi miti riconosciuti e degli eventi che ne hanno decretato il successo planetario, il tutto supportato musicalmente da una selezionata lista di covers dei brani più famosi realizzati da queste figure quasi mitologiche (“STORIA LEGGENDARIA DELLA MUSICA ROCK”, Riccardo Bertoncelli & Gianni Sibilla, 2010).
2014/2015 (39 puntate) “700 Hits”: rivisitazione della genesi dei 700 brani pop-rock più famosi di sempre (“1000 CANZONI CHE CI HANNO CAMBIATO LA VITA”, Ezio Guaitamacchi, 2009).
2015/2016 (36 puntate) “Concerts”: 467 concerti fondamentali che hanno decretato l’affermarsi della popular music come una delle forme d’arte moderne più importanti, con l’appendice di un’ottantina tra quelli che hanno cambiato la vita del curatore (“1000 CONCERTI CHE CI HANNO CAMBIATO LA VITA”, Ezio Guaitamacchi, 2010).
2016/2017 (37 puntate) “Le Morti Del Rock”: 200 figure fondamentali non più tra di noi, ma che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del rock (“DELITTI ROCK”, Ezio Guaitamacchi, 2012).
2017/2018 (34 puntate) “Storie Leggendarie”: 500 storie che hanno fatto la storia del rock (“ROCK FILES – 500 STORIE CHE HANNO FATTO STORIA”, Ezio Guaitamacchi, 2012).
2018/2019 (34 puntate) “I Luoghi del Rock”: una trentina di itinerari musicali per risalire alle radici del genere (“ATLANTE ROCK – VIAGGIO NEI LUOGHI DELLA MUSICA”, Ezio Guaitamacchi, 2016).
I libri di 'Titoli di Coda - Alta Fedeltà
Nel 2009 e nel 2014 ha Desy ha pubblicato due volumi, stampati “on line” e intitolati “5 Anni di Alta Fedeltà”. Essi contengono tutti i testi utilizzati per la redazione delle puntate dell’omonimo programma radiofonico, che costituiscono un corposo e articolato compendio dell’intera storia del rock, con riferimenti estrapolati dalla rete e da specifiche produzioni bibliografiche sul tema redatte dai massimi esperti italiani del settore, Ezio Guaitamacchi su tutti.
Un terzo volume è in corso di allestimento.