Anche quest’anno in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, le Cooperative K-Pax e Casa Giona di Breno organizzano una serata fatta di musica e cibo, dal titolo “Rifùgiati a Breno”. Si terrà giovedì 20 giugno in piazza Sant’Antonio.

Da qualche anno infatti la Giornata Mondiale è l’occasione per invitare le associazioni di cittadini migranti e le realtà sociali con cui K-Pax e Casa Giona fanno rete alla serata che abbina musica e “assaggi dal mondo”, ovvero piatti cucinati dai rifugiati e da associazioni migranti camune che condividono il desiderio di incontrarsi e condividere la propria cultura. Ci sarà il cous cous del Senegal, il riso della Tunisia, gli involtini di cavolo dell’Ucraina, e altri piatti tipici. Come sottofondo musicale, Anna Ducoli, Michele Salvetti, Manolo Ducoli dalle 19:00. Alle 20:00 gli “Scappati di casa” e poi il dj Lori.

“Abbiamo scelto la formula della convivialità per celebrare la bellezza che risiede nelle differenze culturali, linguistiche, religiose, di colori e di sapori che compongono la comunità di oggi” commentano gli organizzatori, che colgono l’occasione per raccontare il progetto di micro accoglienza diffusa che interessa sette Comuni della Vallecamonica. 

Breno è infatti il Comune Capofila del progetto SAI “Breno città aperta”, al quale collaborano i Comuni di Edolo, Capo di Ponte, Sellero, Cividate Camuno, Malegno e Darfo. Il progetto è gestito dalle Cooperative K-Pax e Casa Giona per un totale di 72 posti di accoglienza diffusi in appartamenti collocati in Valle Camonica.

Il progetto SAI “Breno città aperta” ospita richiedenti asilo; titolari di protezione (internazionale e speciale); nuclei famigliari (tutti richiedenti asilo) e titolari di protezione temporanea in fuga dalla guerra in Ucraina.

Attualmente sono ospitati migranti da 15 Paesi del mondo: Ucraina, Perù, Pakistan, Venezuela, Somalia, Bangladesh, Senegal, Gambia, Nigeria, Sri Lanka, Cuba, Camerun, Liberia, Afghanistan e Tunisia. Le realtà hanno in cura 15 minori accompagnati dalla loro famiglia e un totale di 17 donne.

“I recenti cambiamenti geopolitici internazionali e legislativi interni hanno portato ad un cambiamento importante nella gestione dell’accoglienza: a differenza del passato oggi le famiglie accolte provengono dal nostro territorio, come emersione di soggetti fragili, tramite segnalazione dei servizi sociali o di privati cittadini” è la conclusione di K-Pax e Casa Giona, che invita la comunità a partecipare alla festa di giovedì per conoscere queste realtà ancor più da vicino.

Share This