Il comparto olivicolo sta vivendo una situazione grave in questo 2019. Una crisi dovuta a vari fattori, che, sommandosi, fanno allarmare i produttori ancor prima che la raccolta delle olive sia avvenuta. Basti pensare che a maggio, in periodo di piena fioritura degli uliveti del Sebino, le temperature erano bassissime, tra gli 8 e i 10 gradi, mentre a giugno sono arrivate piogge e nubifragi e durante tutta l’estate si sono registrati i danni della mosca olearia.
Per questo Regione Lombardia ha ospitato lunedì la prima riunione del “Tavolo olio” coordinato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi. Il Pirellone, grazie all’attività delle organizzazioni di categoria, sta raccogliendo i dati per valutare la richiesta al Governo dello stato di calamità.
Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, ha segnalato agli uffici milanesi la grave situazione vissuta in questa stagione dal comparto olivicolo e la necessità di sostenere i produttori nel caso in cui alcuni fenomeni diventino delle costanti con cui fare i conti ogni anno.
“L’olivicoltura – ha voluto rimarcare il presidente Garbelli – caratterizza il paesaggio, soprattutto dei nostri laghi, ed è quindi motivo, anche per l’eccellenza qualitativa, di attrazione turistica”.
Al vertice è intervenuto anche Marco Penitenti, vicepresidente Aipol e membro della Sezione economica Olivicoltura di Confagricoltura Brescia, che ha giudicato particolarmente positiva l’apertura dell’assessorato regionale, confidando in un rapido intervento economico per rimborsare i produttori danneggiati e per potenziare la comunicazione, anche nel rapporto con i consumatori. A medio lungo termine gli olivicoltori auspicano l’introduzione di strumenti assicurativi come i fondi mutualistici.