Dopo mesi di confronto politico e istituzionale, la Lombardia è la prima regione ad aprire le porte degli asili nido alle telecamere di videosorveglianza.

Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla legge ‘Iniziative a favore dei minori che frequentano nidi e micro nidi’ che favorisce l’installazione di telecamere negli asili nido, un provvedimento promosso dalla Giunta su proposta del presidente Attilio Fontana e dell’assessore alle Politiche per famiglia, genitorialità e pari opportunità Silvia Piani.

Dopo l’approvazione della Commissione Sanità il 7 novembre e quello dalla Commissione Bilancio il 23 novembre, che ha dato il via libera alla sua copertura finanziaria, dal 27 novembre il progetto è legge regionale.

Con questo atto vengono assegnati 600mila euro per i sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso – metà per il 2019 e metà per il 2020 – e 300mila per la formazione degli operatori  -150.000 sul 2018 e altrettanti sul 2019 – per un totale di 900mila euro.

La Regione ha avuto il sostegno e l’apprezzamento di tanti operatori del mondo dell’educazione e della formazione, del sistema sociosanitario, della sicurezza e della giustizia, oltre al plauso di molti amministratori locali.

Il provvedimento non impone l’istallazione della videosorveglianza, ma la consentirà. Questo significa che dovranno essere gli asili stessi (se pubblici, attraverso i Comuni di riferimento) a presentare in Regione la richiesta, accedendo al bando.

La videosorveglianza, che verrà quindi installata nei soli nidi che ne faranno richiesta, sarà a circuito chiuso: nessuno potrà visionare i filmati (né presidi, né genitori) all’infuori dell’autorità giudiziaria e solo dopo la verbalizzazione della denuncia.

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