La raccolta delle olive sul lago d’Iseo è entrata nel vivo. Un’annata che gli addetti al lavoro stanno giudicando buona dal punto di vista qualitativo, complici l’assenza della cimice asiatica, della mosca dell’olivo e delle grandinate estive.

La resa è però molto bassa, ferma fino a oggi a una media del 6-8%. Questo perché la primavera e la prima parte dell’estate sono state piovose, e i mesi di settembre e ottobre hanno registrato piogge continue. I notevoli sbalzi di temperatura hanno messo in allerta le piante, che si sono messe in pausa e hanno ridotto il contenuto oleoso. Ne deriverà poco olio, ma il lato positivo è che avrà acidità bassa, perché i frutti sani danno un olio chimicamente perfetto.

Sul Sebino attualmente operano cinque frantoi che raccolgono tutte le esigenze degli uliveti del territorio, qualcosa come 150mila piante censite. La Comunità montana del Sebino Bresciano nel mese di ottobre ha riattivato il servizio di analisi chimica-organolettica dell’olio d’oliva per analizzarne acidità e perossidi. I campioni devono essere consegnati agli uffici preposti a un costo di 15 euro per i residenti o privati che producono olio nel territorio di competenza della Comunità Montana, di 20 euro per i non residenti.

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