Giovedì sera, durante il Consiglio comunale di Temù, il sindaco Roberto Menici ha annunciato la revoca delle deleghe a Maurizio Zani, ex vicesindaco e assessore.
Testualmente il primo cittadino ha così motivato la decisone: “poco impegno dimostrato nei tre anni e mezzo di amministrazione e il venir meno della fiducia che c’era all’inizio, non solo da parte della maggioranza, ma anche dal gruppo di consiglieri di Pontagna che lo avevano scelto”.
Ma a ben vedere, dietro a questa decisone c’è la scottatura del referendum, che ancora brucia tra le fila della maggioranza, con Zani che, a detta del sindaco e dei suoi, avrebbe portato avanti le ragioni del no, tradendo il progetto dell’amministrazione e contribuendo, così, alla mancata fusione con Ponte, sancita da uno scarto minimo.
La seduta del Consiglio comunale ha sancito anche l’uscita di scena definitiva di Corrado Tomasi, assessore regionale Pd e sindaco di lungo corso di Temù. La sua uscita di scena è legata a motivi personali (ma ancora politici: le prossime elezioni regionali).
Riccardo Sandrini, primo dei non eletti a Pontagna, è subentrato a Maurizio Zani nell’incarico di vice sindaco, mentre Graziano Pennacchio, primo dei non eletti, ha preso il posto di Corrado Tomasi.
Tomasi rivestiva anche il ruolo di rappresentante del Comune di Temù al Bim e in Comunità Montana, oltre che la carica di capogruppo del Gruppo Civico.
Nei prossimi giorni Menici e la sua maggioranza dovranno perciò individuare un nuovo rappresentante negli enti comprensoriali, e il Gruppo Civico dovrà indicare un nuovo leader.