Tra le reazioni della conferenza tenutasi lunedì scorso al Bim con i vertici di FerrovieNord Milano saliti in Vallecamonica per illustrare il progetto H2IseO, quello che porterà sui binari camuno-sebino i treni a idrogeno, non tutte sono state positive.

C’è chi, pur apprezzando l’impronta a favore dell’ambiente del progetto, continua a nutrire qualche perplessità su altri fronti: a Breno, l’Amministrazione Comunale guidata da Alessandro Panteghini si è fatta portavoce della scarsa soddisfazione a seguito dell’incontro di inizio settimana.

Insieme a Luca Vielmi, consigliere delegato per la Comunità Montana, e Matteo Corani, assessore delegato per il Bim, il primo cittadino ha diffuso una nota con cui si sostiene che nel corso dell’assemblea “siano stati trascurati elementi cruciali, ripetutamente sollecitati dai sindaci della Valle nel corso degli anni di attesa”.

Ci si riferisce in particolare alla questione dei passaggi a livello e alla relativa congestione del traffico, un disagio, questo, che ha anche effetti negativi sull’inquinamento della nostra aria. La risposta ricevuta in merito, ovvero “presteremo particolare attenzione a questa tematica”, è stata ritenuta “inaccettabile, dopo anni di richieste inascoltate”.

Ma se sul fronte dei trasporti ormai sembra essere tutto deciso, con Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che ha confermato i primi treni a idrogeno in circolazione a inizio 2026, ci sono altre questioni che preoccupano in quel di Breno.

Come sottolineato da Corani, ad esempio, lo stato di degrado delle stazioni, che necessitano di un’ampia opera di riqualificazione, per strutture che ogni giorno accolgono centinaia di studenti e lavoratori, puntando anche sulla questione sicurezza di questi luoghi, oltre che al loro decoro, pulizia e abbattimento delle barriere architettoniche.

C’è poi l’annosa questione dei tempi di percorrenza, che con i nuovi treni rimarranno identici, senza alcun vantaggio: una circostanza che, prosegue la nota, “inficia la necessità di un collegamento rapido con Milano, che allo stato attuale, non trarrà alcun beneficio dal progetto, non essendo prevista una valutazione di un collegamento Iseo-Rovato”.

Aggiungendoci la notizia di investimenti superiori a 300 milioni di euro per la linea Milano-Tirano e per 34 stazioni e fermate e gli investimenti per risolvere le problematiche di tutti i giorni sul fronte dei trasporti nelle valli limitrofe, l’Amministrazione Comunale di Breno esprime la “sensazione di essere in balìa di un progetto sperimentale, aspetto sottolineato anche da Corrado Tomasi, presidente della Comunità Montana, nel corso dell’assemblea di lunedì”.

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