Chiudere il trasporto pubblico locale: è la proposta avanzata nella mattinata di venerdì da Giulio Gallera, assessore della Regione Lombardia al Welfare, a fronte della crescita di contagi da Coronavirus che sembra non volersi fermare. Un ulteriore stretta sui trasporti che in Vallecamonica ha già toccato la linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo che, da lunedì 16 marzo, ha visto ridursi il numero di treni in circolazione.

Eppure, la gente che per necessità prende il treno c’è ancora: a mancare, denuncia Dario Balotta della Federazione dei Verdi, sono le misure di sicurezza. Per questo, sui treni in circolazione in Vallecamonica, si è corso ai ripari in modo insolito, ovvero posizionando delle bandierine rosse per delimitare la zona del macchinista ed evitare che le persone vi si avvicinino.

Non solo: Balotta sostiene che al resto del personale non è stata ancora garantita l’adeguata protezione sul posto di lavoro, come testimonia una foto circolata sui social network di un capotreno che mostra gel disinfettante, mascherina e guanti portati direttamente da casa. Trenord, dal canto suo, assicura che “i convogli saranno progressivamente attrezzati con un’area identificata e riservata al personale”. Ma per Balotta “le regole della sicurezza non dovrebbero mai essere messe in discussione”.

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