Sciopero per freddo: la mobilitazione messa in atto venerdì da quasi la metà delle classi dell’Istituto Olivelli-Putelli di Darfo nasce proprio dall’impossibilità di seguire le lezioni in classi dove le temperature arrivano solo a 15 gradi, quando la Provincia (che da remoto gestisce gli impianti di riscaldamento) ne dovrebbe garantire 19. Una situazione che va avanti da qualche settimana, ovvero da quando, con l’arrivo del freddo, studenti e studentesse si sono ritrovati costretti a stare in classe indossando i giubbotti.
Le stufette messe a disposizione dalla scuola poco hanno fatto; inoltre, il dover aprire le finestre per arieggiare gli ambienti come richiesto dalle norme anti-Covid non aiuta a mantenere un’adeguata temperatura nelle stanze.
Così, dopo un incontro tenutosi giovedì con la dirigenza scolastica, venerdì i rappresentanti d’istituto si sono presentati a scuola muniti di termometro e, appurata una temperatura di soli 14 gradi, gli studenti hanno deciso di tornare a casa per protesta.
Una decisione che trova l’appoggio della presidenza, che ha segnalato la situazione alla Provincia, la quale però non ha rimediato. Le basse temperature sono frutto delle difficoltà economiche dell’ente nel riuscire a pagare le spese per il riscaldamento delle scuole, che quest’anno sono raddoppiate fino a venti milioni di euro.
Le aule “abbandonate” sono quelle che ospitano gli uffici e l’indirizzo di Ragioneria, mentre la situazione è più sotto controllo in quelle del corso Geometri. Ma gli studenti avvertono: fin quando non aumenteranno le temperature in classe non rientreranno.