Quest’anno la pesca delle sardine sul lago d’Iseo sta creando risultati contrastanti. Perché se è vero che numerosi tra gli esemplari pescati hanno un peso tra i venticinque e i trenta chili, questa non è sempre una buona cosa, perché indicherebbe la difficoltà di trovare gli esemplari delle generazioni più recenti.

Il motivo di questa anomalia è presto detto: secondo i pescatori esperti, che hanno potuto riprendere la propria attività dal 15 giugno (dopo un mese e mezzo in cui la pesca è vietata per permettere la deposizione delle uova), gli agoni sarebbero stati influenzati dal meteo delle ultime settimane.

Prima le piogge abbondanti che hanno colmato il Sebino, poi le temperature non proprio primaverili che hanno raffreddato le acque del lago avrebbero spinto le sardine ad emergere, tornare in profondità per poi riaffiorare, per la gioia dei pescatori.

La situazione dovrebbe stabilizzarsi lentamente, mentre proseguono le attività di protezione della sardine dalle specie invasive, come il siluro, tramite un’intensa attività di pesca di questo predatore. La sardina, tra l’altro, tornerà ad essere protagonista a Marone della tradizionale Sardinata, in scena da venerdì 5 a domenica 7 luglio al Centro Civico Don Riccardo Benedetti.

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