Mesi fa è stata rinvenuta nel mantovano una particolare rosa camuna realizzata in terracotta. Si trovava in un terreno agricolo che nell’età del Bronzo ospitava un insediamento palafitticolo e gli esperti hanno stabilito che sia collocabile tra il XV e il XIV secolo avanti Cristo.
Rappresenta un unicum nel suo genere, perché in Vallecamonica questo simbolo si trova inciso sulle rocce e nessun altro manufatto simile è mai stato segnalato. Il piccolo oggetto, stando alle ricostruzioni fatte dall’archeologo Iames Tirabassi, Conservatore del Museo, potrebbe essere stato protagonista di un’affascinante storia: potrebbe essere stato portato fino alle pianure mantovane seguendo l’Oglio verso nord, dalla Vallecamonica, come omaggio a una famiglia del posto, come elemento componente di un corredo nuziale, oppure di una serie di oggetti religiosi. Seguiranno altri studi per approfondire i legami passati tra la Vallecamonica e il Mantovano.
La rosa camuna in terracotta è parte della collezione allestita nel nuovo Museo Postumiae Antiquarium inaugurato a fine marzo a Gazoldo degli Ippoliti. Una raccolta che mette in mostra tremila reperti rinvenuti nei campi della pianura padana e altri forniti da associazioni e collezioni.
Il restauro e l’allestimento attuali del Museo negli spazi della Rocca Palatina degli Ippoliti, hanno beneficiato del finanziamento previsto dal bando PNRR nell’ambito dell’investimento per il patrimonio culturale Nextgeneration-EU, per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei musei per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura.